Pubblicata Giovedì 31 Luglio 2025 11:14
VOCI CONTRO L’ABOMINIO

Noi sottoscritte e sottoscritti, appartenenti al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DiSPeS) dell’Università della Calabria, aggiungiamo le nostre voci a quelle dei tanti che, in tutto il mondo e anche nel nostro Ateneo, si sono levate contro l’orrenda carneficina in corso da troppo tempo a Gaza. Abbiamo il dovere, come esseri umani e per la storia che rappresentiamo, di prendere coscienza e porre al centro della discussione pubblica l’insostenibilità, sul piano morale ed etico e quindi politico, della sofferenza di una popolazione indifesa e martoriata da oltre un anno e mezzo sotto gli occhi del mondo intero, che assiste vilmente, esprimendo al massimo delle parole ipocrite di sdegno “ad orologeria”, al ripetersi di ogni massacro. Una popolazione costretta a vivere tra le macerie delle proprie case distrutte dai bombardamenti dell’esercito israeliano, priva di acqua, di cibo, impossibilitata a curarsi a causa della distruzione degli ospedali, costretta a sopravvivere in condizioni indegne per ogni essere umano, oppure a fuggire lontano, ad abbandonare la propria patria: proprio quest’ultima, ovvero l’eliminazione del popolo palestinese dalla sua patria storica, appare chiaramente, ogni giorno che passa, la vera e unica strategia del governo israeliano. È di ieri la notizia, riportata dalla stampa internazionale, che alcune Organizzazioni non governative (Ong) israeliane hanno diffuso, in lingua araba, ebraica e inglese, un tragico documento che inizia con queste testuali parole: “Non avremmo mai immaginato di scrivere questo rapporto, ma negli ultimi mesi abbiamo visto una realtà che non ci ha lasciato nessuna scelta, se non quella di riconoscere la verità: Israele sta commettendo un genocidio”.
Assistiamo anche alla umiliazione e repressione contro chi tenta di portare solidarietà e aiuto a quella popolazione sofferente. L’esercito israeliano ha recentemente sequestrato una nave di Freedom Flottilla Coalition (Handala), arrestando tutti i 21 componenti dell’equipaggio. Tra le persone arrestate, anche Antonio Mazzeo, docente e giornalista, che si è spesso speso per portare la sua esperienza di ricercatore attivista impegnato nelle nostre aule magistrali e nel nostro Dottorato.
Giunti a questo terribile momento, ogni silenzio diventa assordante perché in esso risuona la complicità nei confronti di questo abominio e noi, pur sapendo che le parole non possono cambiare da sole questa realtà, vogliamo esprimere la più ferma condanna dell’operato del governo e dell’esercito israeliano a Gaza e contro il popolo palestinese. Chi scrive non è cieco né smemorato, conosce, ricorda e onora, oggi come ieri, lo sterminio del popolo ebraico causato dal nazifascismo, comprende il terrore causato in Israele dai terroristi che nell’ottobre 2023 hanno ucciso e sequestrato tanti cittadini israeliani e provocato le prime reazioni. Ma, proprio per questo motivo e ricordando l’insegnamento proveniente dal passato, ritiene che i problemi ultradecennali che dividono il popolo ebraico e quello palestinese non possono risolversi, ma al contrario solo incancrenirsi, con operazioni militari distruttive a danno di inermi. Tali operazioni moltiplicano l’odio reciproco, con il rischio non solo di alimentare nuove generazioni di “vendicatori”, ma pure di fomentare un’espansione del conflitto oltre gli attuali confini. La storia umana, purtroppo, testimonia tanti casi in cui i perseguitati sono diventati a loro volta persecutori, in una catena in cui siamo destinati ad essere tutti sconfitti. La nostra Costituzione democratica e l’azione di promozione della pace che in essa si auspica, nonché la storia del nostro Ateneo, che vive dalla sua nascita operando come un ponte che favorisce l’incontro civile e scientifico tra le popolazioni che vivono sulle diverse sponde del Mediterraneo, ci inducono a levare anche la nostra voce e chiedere l’interruzione immediata delle ostilità a danno dei civili, e la ricerca di un’intesa che possa permettere, attraverso la costruzione di un libero e autonomo stato palestinese, la convivenza pacifica di questi due popoli martoriati da tante sofferenze e nel contempo a chiedere che, sempre ai sensi dei nostri principi costituzionali, il nostro governo rifiuti di fornire armamenti a fini di aggressione alla popolazione civile.
Ercole Giap Parini | Antonio Costabile |
Affuso Olimpia | Antichi Samuel |
Antonino Bova Vincenzo | Armano Fabrizio |
Arze Alegrìa Alejandro | Beonio Brocchieri Vittorio |
Bottino Paolo | Calefati Alessandro |
Caputo Paolo | Carrieri Vincenzo |
Catalano Gilda | Cerruto Maurizio |
Cersosimo Domenico | Chiarello Santo |
Chiodo Emanuela | Cimatti Felice |
Citroni Giulio | Corigliano Filippo |
Costabile Nicoletta Gerardo | Creatini Federico |
D'Agostino Mariafrancesca | D'Alessandro Daniele |
De Luca Roberto | De Rango Giuseppina |
Donadio Gianfranco | Dottorini Daniele |
Elia Anna | Ferrara Antonella Rita |
Floriani Sonia | Fortunato Vincenzo |
Fucilla Pierluigi | Gaglianò Veronica |
Gambino Silvio | Garreffa Franca |
Gerbasi Giampaolo | Giacco Vincenzo |
Giraudi Giorgio | Grande Teresa |
Greco Walter | Guglielmelli Simone |
Hernandez Garcia Laura Ysabella | Khalid Aysha |
Laghi Pasquale | Licursi Sabina |
Loprieno Donatella | Lovoi Marilena |
Maiello Angela | Marcello Giorgio |
Marotta Mariano | Martino Antonio |
Musolino Elena | Nardo Maria |
Noce Tiziana | Nocito Walter |
Orlando Santina | Panza Ernesta |
Passarelli Giovanni | Pellegrino Giuseppina |
Polito Alberto | Puntillo Stefania |
Raniolo Francesco | Roberti Bruno |
Russo Anna Margherita | Samà Antonio |
Tarditi Valeria | Tassone Martina |
Vingelli Giovanna | Zolo Pietrina |
Zucaro Aurelia |